DUE DONNE AL VOLANTE

Name: DUE DONNE AL VOLANTE
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D'ieteren Gabrielle , Van Marcke De Lummen Charlotte

Tra il dicembre 1950 ed il febbraio del 1951 due donne, Gabrielle D’Ieteren e Charlotte Van Marcke de Lummen, decidono di partecipare alla prima edizione della Méditeranée... continua

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Tra il dicembre 1950 ed il febbraio del 1951 due donne, Gabrielle D’Ieteren e Charlotte Van Marcke de Lummen, decidono di partecipare alla prima edizione della Méditeranée – Le Cap, la più difficile competizione automobilistica del mondo.

Le due donne, mosse da un’insaziabile curiosità e dal desiderio di conoscenza, attraverseranno in quaranta giorni l’intero continente africano da Algeri a Città del Capo. Alla partenza da Algeri, il grande giornalista italiano Egisto Corradi segnala nella sua corrispondenza per il Corriere della Sera che alla competizione partecipa anche "una vetturetta tedesca guidata da due anziane signore belghe, l’unico equipaggio del tutto femminile del Rallye".

Al traguardo, tra l’incredulità generale, saranno prime nella loro categoria. Le pagine del diario di quest’avventura offrono al lettore l’immagine di un’Africa ormai scomparsa vista con gli occhi di due donne coraggiose ed intelligenti.

Sospesa tra colonialismo ed indipendenza, è un’Africa che offre oggi molti spunti di riflessione: "… nessuno ha affrontato questa avventura avendo «l'avventura» come unico obiettivo. Coloro insieme ai quali hanno attraversato questa enorme Africa sono venuti alla ricerca di una possibilità, di una via per sfuggire alla nostra Europa, nuovamente percepita in bilico".

Gabrielle e Charlotte non dubitano della centralità della cultura europea, ma auspicano che questa, anziché in termini di dominio e sfruttamento, si manifesti in forme di sviluppo e progresso, nella convinzione che gli interessi ultimi di colonizzati e colonizzatori finiranno con il coincidere.

Era un’utopia diffusa, ma che sarebbe stata di lì a poco sconfitta e cancellata senza appello dalla storia; proprio il "loro" Congo, il paese dove non manca niente per vivere felici, dove per tutto il viaggio non hanno mai sentito nemmeno per una volta parlare di politica, sarebbe sprofondato nel giro di pochi anni in un’apocalisse dalla quale è ben lontano dall’essere uscito ancora oggi.